Tropical Modernism: Architecture and Independence
Al Victoria&Albert Museum la retrospettiva dedicata al Tropical Modernism, interessante ed innovativo movimento artistico del XX secolo. Fino al 22 Settembre 2024.
La mostra si svolge in concomitanza con la Settima edizione per il Progetto Speciale del Padiglione delle Arti Applicate della Biennale di Architettura di Venezia 2023 ed è organizzata grazie alla collaborazione tra La Biennale di Venezia e il Victoria&Albert Museum di Londra.
Si tratta del quarto progetto speciale del V&A con La Biennale di Venezia; l’idea nasce come risposta al tema dell’architetto scozzese-ghanese Lesley Lokko, ‘Il laboratorio del futuro’, riferito in particolar modo all’arte e all’architettura in Africa.
Il Tropical Modernism o Modernismo Tropicale è uno stile architettonico sviluppatosi nelle aree dell’Africa occidentale negli anni ’40 del Novecento ed è caratterizzato da linee, ambienti, forme e materiali che ben si adattano al clima caldo e umido di quella zone.
Subito dopo la Seconda Guerra Mondiale, questo genere architettonico fu imposto dall’Impero britannico per l’ideazione e l’esecuzione di grandi progetti pubblici e sociali, rappresentativi del commercio e dei rapporti economici in generale tra la Gran Bretagna e le proprie colonie. Nonostante queste origini, dopo l’indipendenza in India e in tutta l’Africa, il Modernismo Tropicale fu adottato dagli stati locali quale simbolo di modernità, emancipazione e progresso, distinto dalla cultura coloniale che vigeva da secoli.
Si tratta di una delle più grandi e complete esibizioni dedicate al Modernismo Tropicale mai organizzate fino ad oggi in UK. Sono esposte opere e progetti ma si raccontano anche le idee e i pensieri di numerosi artisti provenienti da varie nazioni e di come essi siano stati ispirati e uniti da tale movimento.
La mostra si sviluppa attraverso un percorso espositivo che copre un arco temporale di circa 60 anni. E’ composta da oltre 70 opere, tra dipinti, plastici, progetti, schizzi, sculture, installazioni, fotografie, negativi, lastre, disegni su carta, stampe, documenti inediti, provenienti da collezioni pubbliche e private in tutto il mondo. E’ suddivisa in varie sezioni, ciascuna delle quali pone l’accento su temi differenti e aree goegrafiche relative ai vari artisti e alla loro provenienza culturale, sociale e geopolitica.
Hanno partecipato e collaborato architetti, ingegneri, imprenditori, costruttori ma anche studiosi, artisti e registi; ciascuno, a modo proprio, ha raccontato questo particolare momento di transizione per numerosi popoli africani ed indiani, in cui sono state conquistate nuove libertà, sottolineando come la rottura con il passato coloniale e la definitiva emancipazione sociale e politica di questi paesi sia stata possibile e si sia sviluppata anche e soprattutto attraverso l’arte e l’architettura.