Tower of London, con la sua imponente struttura e il suo passato carico di storia, non è solamente un'icona dell'architettura medievale, ma anche la silenziosa custode di oscure vicende umane. Scolpite nelle mura delle celle, sono evidenti e leggibili le scritte e decorazioni lasciate dai prigionieri. Alcuni dei condannati riuscirono a fuggire: la fortezza fu infatti teatro di molte evasioni andate a buon fine: il vescovo Flambard nel 1101 riuscì a fuggire dopo aver fatto ubriacare i suoi carcerieri; due preti cattolici ce la fecero calandosi con delle corde dalle mura; altri due personaggi, in tempi diversi, riuscirono a fuggire travestendosi da donna. A molti altri invece è andata peggio, e sono molti i personaggi che qua hanno trovato la morte, spesso in maniera terribile. Scoprire le storie di alcuni dei prigionieri più noti che hanno calpestato le fredde pietre delle sue celle, lasciandovi spesso non solo le speranze ma anche la vita, consente di visitare la Torre di Londra con una consapevolezza diversa.
Edoardo e Riccardo, I Principi nella Torre
Tra le tante tristi storie che si apprendono scorrendo le lugubri vicende di Tower of London, quella dei principini Edoardo V d'Inghilterra e del fratello Riccardosuscita una particolare pietà. I due fratelli, di soli 12 e 10 anni, furono portati alla Torre per la loro "sicurezza" dal loro zio, il Duca di Gloucester, che fu il Lord Protettore di Edward fino a quando non fu abbastanza grande da governare lui stesso. La successione venne però dichiarata illegittima e il Duca rivendicò il trono per se stesso, diventando Riccardo III. I ragazzini svanirono misteriosamente senza lasciare traccia ed è opinione diffusa che sia stato proprio lo zio ad ucciderli. Nel 1674, durante alcuni lavori, furono riportati alla luce due piccoli scheletri. Si presumeva fossero i Principi nella Torre e Carlo II li fece seppellire nuovamente a Westminster. Nel 1933 un nuovo esame dimostrò che gli scheletri erano effettivamente di due ragazzini di 12 e 10 anni. I resti riposano nell'urna disegnata da C. Wren nell'angolo degli Innocenti nell'Abbazia di Westminster.
Re Enrico VI d'Inghilterra
Nato nel 1421 e re fin dall'infanzia, Enrico VI visse un regno segnato da turbolenze, culminanti nella sanguinosa Guerra delle Due Rose, un conflitto dinastico tra le case di Lancaster e York. Dopo aver perso il trono a favore di Edoardo IV di York nel 1461, Enrico trascorse anni in esilio e prigionia, fino a una breve restaurazione nel 1470-71. La sua cattura definitiva portò alla prigionia nella Torre di Londra, fortezza e simbolo di potere, utilizzata anche come prigione per figure di alto rango che minacciavano la sicurezza del regno. Il 21 maggio 1471, Enrico VI fu assassinato nella Torre, presumibilmente per ordine di Edoardo IV, per eliminare ogni futura pretesa lancastriana al trono e consolidare il regno Yorkista. La sua morte segnò la fine delle ambizioni dei Lancaster e rappresentò un capitolo cruciale nelle vicende dei prigionieri illustri della Torre di Londra, simbolo delle brutalità della politica medievale inglese.
Tommaso Moro
Eminente figura del Rinascimento inglese e fervente cattolico, Tommaso Moro divenne uno dei prigionieri della Torre di Londra per il suo rifiuto di accettare l'Atto di Supremazia del re Enrico VIII sulla Chiesa in Inghilterra, e di disconoscere il primato del Papa. Fu processato, condannato, incarcerato e quindi giustiziato: la sua esecuzione avvenne il 6 luglio 1535 a Tower Hill, poco distante dalla Torre, segnando uno dei momenti più oscuri della storia inglese, in cui la legge fu piegata al volere del sovrano. Dopo la decapitazione, la sua testa fu esposta sul London Bridge come monito, ma fu poi recuperata dalla famiglia e sepolta segretamente. Tommaso Moro venne poi proclamato santo dalla chiesa cattolica nel 1935 e le sue spoglie sono tutt'oggi custodite nella chiesa anglicana di San Pietro ad Vincula.
William Hastings
William Hastings, barone Hastings e stretto alleato di Edoardo IV, divenne uno dei prigionieri più celebri della Torre di Londra nel turbolento contesto della Guerra delle Due Rose. Dopo la morte di Edoardo IV nel 1483, Hastings si trovò coinvolto nelle intricate lotte di potere che seguirono, soprattutto con l'ascesa al potere di Riccardo, Duca di Gloucester, futuro Riccardo III. Il 13 giugno 1483, durante un consiglio a Torre Verde, all'interno del complesso della Torre di Londra, Hastings fu improvvisamente arrestato con l'accusa di cospirazione contro Riccardo. Senza un processo formale, fu condotto a Tower Hill e giustiziato lo stesso giorno. La sua morte segnò uno dei rapidi e spietati cambi di potere di quel periodo, sottolineando la pericolosità della politica nell'Inghilterra del XV secolo.
Anna Bolena
Anne Boleyn, seconda moglie di Enrico VIII, fu regina consorte d'Inghilterra e Irlanda, dal 1533 al 1536, quando fu decapitata nella Torre di Londra con l'accusa di adulterio. Enrico VIII aveva lasciato per lei la moglie Caterina, da cui non era riuscito ad avere un figlio maschio ma solo una femmina, e questa separazione provocò il famoso scisma dalla chiesa cattolica. Anche Anna partorì solo una femmina, e causa una serie di aborti non riuscì a dare un figlio maschio al re. I rapporti tra Anna Bolena ed Enrico VIII si deteriorarono soprattutto quando lui iniziò a corteggiare la futura terza moglie, Jane Seymour, da cui avrà un figlio maschio. Nel 1536 Anna fu processata per adulterio, incesto, stregoneria e alto tradimento per aver tramato, con i suoi amanti (inesistenti), un piano per uccidere il re e poter finalmente sposare Henry Norris, che fu decapitato insieme agli altri supposti amanti. Anche se per il reato di cui era accusata Anna Bolena era previsto il rogo, Enrico VIII per clemenza le riservò la decapitazione a mezzo di spada e non di ascia, avvenuta il 19 maggio 1536. Il corpo fu sepolto in una tomba anonima nella chiesa di San Pietro ad Vincula, la cappella reale di Tower of London. Anche i supposti amanti di Anna finirono decapitati, mentre il re si risposò appena undici giorni dopo l'esecuzione. Oggi è generalmente accettato che nessuna delle accuse mosse contro Anna Bolena fosse attendibile, e si racconta che il suo fantasma venga spesso avvistato mentre cammina attorno alla torre con la testa sotto braccio.
Margaret Pole
Margaret Pole, contessa di Salisbury e figura di spicco dell'aristocrazia inglese, rappresenta uno dei casi più tragici tra i prigionieri della Torre di Londra. Nel contesto delle riforme religiose e delle lotte politiche del regno di Enrico VIII, Margaret divenne oggetto di sospetto a causa del suo legame con la fede cattolica e delle sue relazioni familiari con figure considerate oppositrici della corona. Nonostante la sua età avanzata, fu arrestata nel 1538 e trattenuta nella Torre di Londra per circa due anni prima di essere giustiziata nel maggio 1541, in un'esecuzione che fu segnalata come particolarmente brutale e mal gestita. La sua morte non solo fu un segnale della spietatezza di Enrico VIII nei confronti di chiunque considerasse una minaccia, ma anche un tragico epilogo per la dinastia dei Plantageneti. La beatificazione di Margaret Pole nel 1889 da parte di Papa Leone XIII come martire della Chiesa Cattolica sottolinea ulteriormente la sua eredità e la profonda ingiustizia della sua fine.
Catherine Howard
Quinta moglie di Enrico VIII, Catherine Howard incarna una delle storie più tragiche tra quelle dei prigionieri della Torre di Londra. Giovane e vivace, Catherine entrò nella tumultuosa corte di Enrico VIII e rapidamente lo conquistò, sposandolo nel 1540. La sua breve ascesa, tuttavia, fu oscurata dalle accuse di condotta immorale che includevano presunte infedeltà durante il matrimonio, ponendo fine al suo destino con una rapidità sconcertante. La giovane regina fu arrestata e portata alla Torre di Londra nel novembre 1541, dove fu prigioniera fino alla sua esecuzione il 13 febbraio 1542, ad appena ventun anni o forse meno.
Jane Boleyn
Nota anche come Lady Rochford, quella di Jane Boleyn è una figura controversa nella storia inglese, la cui vita è intrecciata con quella di due delle mogli più famose di Enrico VIII: Anna Bolena e Catherine Howard. Cognata di Anna Bolena attraverso il suo matrimonio con George Boleyn, Lord Rochford, Jane servì come dama di compagnia sia di Anna che, successivamente, di Catherine Howard. La sua partecipazione agli eventi che portarono alla caduta di Anna Bolena e, in seguito, di Catherine Howard, ha fatto di lei un personaggio di notevole interesse storico. Dopo aver testimoniato contro suo marito George e sua cognata Anna, contribuendo alla loro esecuzione nel 1536, Jane continuò a servire alla corte di Enrico VIII. La sua carriera prese una svolta fatale quando si trovò coinvolta nello scandalo che circondava la giovane Catherine Howard. Accusata di aver facilitato e coperto l'incontro segreto tra Catherine Howard e Thomas Culpeper, Jane fu arrestata e condotta alla Torre di Londra dove rimase prigioniera fino alla sua esecusione nel 1542.
Lady Jane Grey
Conosciuta come la "Regina dei Nove Giorni", Lady Jane Grey è una delle figure più tragiche e affascinanti tra i prigionieri della Torre di Londra. La sua breve ascesa al trono, orchestrata da figure ambiziose della nobiltà inglese che cercavano di mantenere il potere protestante in Inghilterra, si concluse rapidamente con l'ascesa di Maria I, determinata a ripristinare il cattolicesimo come religione di stato. Il caso di Lady Jane è unico per molti aspetti: non solo per la brevità del suo regno, ma anche per la sua giovane età e il modo in cui fu usata come pedina politica dalle famiglie ambiziose dell'aristocrazia inglese. La sua incoronazione senza il consenso popolare e la successiva deposizione riflettono le intense lotte di potere e le divisioni religiose dell'epoca. Imprigionata nella Torre di Londra, Lady Jane e suo marito, Lord Guildford Dudley, furono entrambi condannati a morte. La loro esecuzione, particolarmente quella di Jane, fu vista da molti come un atto di estrema crudeltà, data la sua età, la sua apparente innocenza e il suo ruolo marginale nelle manovre politiche che l'avevano portata al trono.
Robert Devereux
Favorito della regina Elisabetta I, la vita di Robert Devereux fu un intreccio di ambizione, intrighi di corte e ribellione, che culminarono nel suo tragico destino. Secondo conte di Essex, Devereux era noto per il suo fascino, la sua impetuosità e il suo talento militare, che inizialmente gli guadagnarono il favore della regina. Tuttavia, la sua tendenza a sfidare l'autorità e a prendere decisioni impulsive lo portò a scontrarsi più volte con Elisabetta e il suo consiglio. La sua discesa iniziò dopo una serie di fallimenti militari e politici, in particolare la sua spedizione in Irlanda, che si concluse in un disastro. Il culmine del suo dissenso fu un tentativo di ribellione contro Elisabetta I nel 1601, conosciuto come la Ribellione di Essex. Questo atto di sfida, mirato a rovesciare i consiglieri della regina che riteneva ostili, segnò il suo definitivo rovesciamento. Arrestato e portato alla Torre di Londra, Essex fu processato e condannato a morte per tradimento.
Guy Fawkes
Guy Fawkes, figura centrale nella famosa Congiura delle Polveri del 1605, rappresenta uno degli episodi più noti e drammatici legati alla Torre di Londra. Il suo tentativo di assassinare il re Giacomo I e i membri del Parlamento inglese, allo scopo di restaurare un monarca cattolico sul trono d'Inghilterra, lo ha reso uno dei cospiratori più infami della storia britannica. Catturato la notte del 4 novembre 1605, mentre sorvegliava i barili di polvere da sparo nascosti nelle cantine del Parlamento, Fawkes fu portato alla Torre di Londra, dove subì un intenso interrogatorio e fu sottoposto a tortura. Nonostante la leggendaria resistenza di Fawkes, che inizialmente rifiutò di rivelare i nomi dei suoi complici, alla fine cedette di fronte alle estreme pressioni e al dolore inflittigli. La storia di Guy Fawkes e della Congiura delle Polveri continua a essere commemorata ogni anno il 5 novembre, conosciuto come Guy Fawkes Night o Bonfire Night, in cui falò e fuochi d'artificio ricordano il fallimento della congiura.
Josef Jakobs
Josef Jakobs, la spia tedesca la cui storia segna un capitolo significativo nella lunga cronistoria della Torre di Londra, detiene l'infausto titolo di essere l'ultima persona giustiziata all'interno della Torre. Catturato poco dopo il suo paracadutaggio in Inghilterra, con l'intento di svolgere attività di spionaggio per la Germania nazista, Jakobs fu rapidamente arrestato a causa delle sue gravi ferite e della conseguente incapacità di muoversi dal luogo di atterraggio. Il processo di Jakobs si svolse con una celerità che rifletteva l'urgenza e la gravità percepita della sua missione di spionaggio. La sua condanna a morte e l'esecuzione per fucilazione all'interno della Torre di Londra furono in linea con le leggi di guerra dell'epoca, che prevedevano pene severe per le spie nemiche catturate nel territorio nazionale. L'esecuzione di Josef Jakobs è avvenuta il 14 agosto 1941.
Rudolf Hess
Figura di spicco del Terzo Reich e stretto collaboratore di Adolf Hitler, Rudolf Hess ha segnato la storia della Torre di Londra in modo unico durante la Seconda Guerra Mondiale. Il suo audace e misterioso volo solitario verso la Scozia nel maggio 1941, apparentemente in un tentativo di negoziare la pace tra la Germania nazista e il Regno Unito, lo portò a essere uno dei prigionieri più noti e di alto profilo della fortezza. Hess fu detenuto per un breve periodo nella Torre di Londra, diventando l'ultimo prigioniero di guerra di tale rango a essere rinchiuso nella storica fortezza. Dopo la detenzione a Londra Rudolf Hess fu processato a Norimberga e condannato all'ergastolo, che lo portò alla sua lunga detenzione nel carcere di Spandau, dove morì nel 1987.