Mart Working Italia: 45k lavoratori spostati al sud
Secondo un’indagine sul “southworking” realizzata da Datamining per la Svimez su 150 imprese con oltre 250 addetti, attive in diverse aree del Centronord, circa 45mila dipendenti provenienti dal Sud Italia, da inizio pandemia, starebbero lavorando in smart working dal loro paese d’origine.
"Se teniamo conto anche delle piccole e medie imprese (oltre 10 addetti), molto più difficili da rilevare, si stima che il fenomeno potrebbe aver riguardato nel lockdown circa 100mila lavoratori meridionali".
Tale indagine ha posto l’attenzione sulla possibilità di riattivare quei processi di accumulazione di capitale umano da troppi anni bloccati per il Mezzogiorno.
Inoltre, dare la possibilità ai lavoratori meridionali assunti al Centronord di poter lavorare nella propria terra d’origine, potrebbe favorire il ritorno dei giovani laureati al Sud, i quali sarebbero circa 60mila.
L’85,3% degli intervistati, ha dichiarato che, se fosse possibile, andrebbe o tornerebbe a vivere al Sud, continuando a lavorare da remoto.
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Scritto da Dora Bortoluzzi,16 Novembre 2020