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Londra: persi 700mila abitanti a causa della pandemia. Lavoratori stranieri in fuga

Pubblicato/aggiornato: 17 Gennaio 2021

Secondo uno studio condotto dall'Economic Statistics Centre of Excellence (ESCoE), a causa della crisi economica dovuta al Covid  e ai timori per la Brexit, tra il terzo trimestre del 2019 e il 2020, un milione e 300mila persone se ne sono andate dal  Regno Unito, 700mila dei quali hanno lasciato Londra.

Lo studio, coordinato dai ricercatori Michael O’Connor e Jonathan Portes, ha mostrato che l'esodo ha riguardato in particolare Londra e il suo hinterland, dove circa l'8% della popolazione ha preferito trasferirsi.

La fuga dalla capitale inglese riguarda centinaia di migliaia di immigrati e sembra essere collegata ai numerosi posti di lavoro persi a causa della pandemia. Nel Report si legge che "Gran parte del peso della perdita di posti di lavoro durante la pandemia è ricaduto sui lavoratori non britannici e si è manifestato nella migrazione di ritorno, piuttosto che nella disoccupazione".

Nonostante la possibilità di richiedere un sussidio di disoccupazione, in molti hanno preferito tornare nei Paesi di origine, in quanto preoccupati anche dalle conseguenze della Brexit.

La partenza dei lavoratori stranieri si sta rivelando un vantaggio per i lavoratori locali i quali per il momento potranno disporre di molti posti vacanti. Tuttavia, ciò potrebbe rappresentare un problema sul lungo periodo: “I grandi cambiamenti nelle tendenze della popolazione a Londra, guidati dai cambiamenti e dagli eventi economici, non sono affatto storicamente senza precedenti. Quindi il quadro della crescita sostenuta, spinta dalla migrazione internazionale, è relativamente recente. Se ora la situazione si è invertita, le implicazioni a medio e lungo termine per Londra saranno profonde ".

  • Scritto da Dora Bortoluzzi,
    17 Gennaio 2021