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Italia, Chef Kevin Gaddi: la ristorazione è in ginocchio ma possiamo rialzarci

Pubblicato/aggiornato: 14 Ottobre 2020

Dopo la pubblicazione del nuovo dpcm entrato in vigore il 13 ottobre, in Italia il mondo della ristorazione ha iniziato a far sentire la sua voce. Gia settori, come quello della musica, sono scesi in piazza per protestare contro le restrizioni applicate dal governo Conte al fine di sottolineare l'impossibilità di lavorare.

In egual misure sul versante britannico centinaia di persone si sono unite in protesta al grido di NO MASK. E anche la ristorazione inglese, privata del turismo che ha fatto segnare un un ribasso del -90% sui voli per Londra, è messa in ginocchio con limitazioni strettissime e possibilità di chiusura temporanea.

Abbiamo intervistato Chef Kevin Gaddi, noto in Italia per aver partecipato all'edizione scorsa di Cuochi d'Italia, e uno dei primi chef a far parte della guida Peperoncino Rosso: 

Hai visto cambiare l’atteggiamento dei clienti in questi mesi successivi alle vacanze estive, dove il numero di contagi è aumentato? Frequentano sempre il locale con i ritmi di prima o è calato il numero di clienti?

Sinceramente durante l'estate non ho visto dei cambiamenti, ma bensì dopo il primo Dpcm del 7 ottobre da lì la gente si è completamente ritirata e di nuovo impaurita purtroppo.

Come si comporta un cliente nel ristorante? Arriva con la mascherina? Chiede protezione? Ha ridotto il numero di amici con cui si appresta a mangiare? O è tutto come prima?

Quasi tutti i clienti arrivano con la mascherina e usano il gel mani per disinfettarsi, ma ho notato che sono molto stufi di tutte queste restrizioni. Un esempio è andare in bagno: quasi nessuno la indossa nel tragitto. Sinceramente non mi sento di stressare un clinete chiedendogli di indossare la mascherina. Andare al ristorante deve essere un piacere non un incubo.

Quanto ha inciso sul tuo incasso l’aumento di casi Covid in Italia?

Come dicevo poco fa purtroppo la gente si sta muovendo meno e questo fa sì che gli incassi non siano più come prima, cosa comunque già sotto la media dell'operatività del locale rispetto a quando era tutto normale, cioè prima della crisi covid.

Cosa pensi dei prossimi mesi? Potranno essere il preludio per un Natale di festa per i ristoranti o sarà il colpo di grazia per il tuo settore?

Credo che se si va avanti con questi dpcm, si rischia veramente la chiusura di tanti ristoranti, bar, pub. Confido che per Natale si possa tornare ad una parziale normalità in modo tale di aiutare i ristoratori e tutto il settore. Per noi il mese di dicembre è un mese importantissimo oltre alle festività ci sono le cene aziendali molto importanti.

Sei preoccupato per il tuo futuro?

Io sono molto ottimista vedo sempre il bicchiere mezzo pieno. Confido nella gente, che torni ad uscire come sempre e tutto tornerà come prima, almeno lo spero. Io continuerò a fare quello che mi piace di più tutto,  cioè lo chef, e sono convinto che ci rialzeremo meglio di prima.

  • Scritto da QUI News,
    14 Ottobre 2020