Skip to main content

Brexit, UK: nasce l'IMA per tutelare gli europei nel Regno Unito

Pubblicato/aggiornato: 02 Febbraio 2021

Nel Regno Unito, per tutelare i diritti dei cittadini europei nel post Brexit, è nata l'IMA, ente indipendente collegato al Ministero della Giustizia, che è impegnata a controllare il rispetto dell'accordo riguardante i rapporti tra UE e UK, l’European Union Act 2018, da parte  delle autorità britanniche.

A capo dell'organizzazione  è stata scelta Kate Chamberlain, la quale ha dichiarato: "Abbiamo solidissime leve contro le sfide presenti per ottenere cambiamenti”.

L'IMA, la cui sede si trova a Swansea nel sud del Galles, è composta da più di 60 membri ed ha il compito di tutelare e far rispettare i diritti degli europei per quanto riguarda sanità, lavoro, casa, benefit, educazione, riconoscimento delle professioni ed un trattamento paritario a quello ricevuto dai cittadini britannici.

La Chamberlain ha spiegato: “Abbiamo due principali missioni, monitorare e assicurare il rispetto dei diritti conferiti ai cittadini europei e l’implementazione del quadro legale”. 

Il Ministero della Giustizia conferisce all'ente l'autorità necessaria per supervisionare anche la tutela dei cittadini EFTA, Islanda, Liechtestein, Norvegia e Svizzera.

Inoltre l'IMA si occupa della ricezione di reclami e doglianze dei cittadini europei in merito alla violazione dei loro diritti, tuttavia, però, non ha il potere di indagare sui singoli casi: queste segnalazioni ci permetteranno di avere un quadro generale su potenziali violazioni ed eventuali azioni da mettere in campo. Il nostro compito è quello di dare vita ad inchieste su discriminazioni, indirizzando raccomandazioni a specifiche agenzie governative. Queste hanno l`obbligo di indicare quali sono le iniziative che intendono intraprendere. In tutta risposta, eventuali inazioni ci vedranno in campo con adeguate azioni legali cui abbiamo diritto”, ha spiegato la Chamberlain.

Ad un mese dalla fondazione, le questioni da gestire sono già diverse: “Stiamo monitorando quale è l’effetto ai confini nazionali dell’assenza di una versione fisica del diritto alla residenza nel Regno Unito. Ma prima di concludere sulla necessità di una documentazione cartacea che provi pre – o settled status, contiamo di verificare cosa succederà fino a giugno. Ci attendiamo, in questo senso, le segnalazioni dai cittadini europei che dovessero soffrire violazioni”.  

Un'altra importante questione riguarda il rilascio del NIN e a tal proposito Rhys Davis, consigliere generale IMA, ha dichiarato:“Il rilascio del NIN ha subito un impatto perché dal Ministero del lavoro e pensione, a causa del Covid, hanno dovuto sospendere gli incontri in persona, che sono sempre stati, di fatto, parte integrante del processo di concessione del numero di previdenza sociale”. 

  • Scritto da Dora Bortoluzzi,
    02 Febbraio 2021