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A caccia di Jack nella Londra che non c'è più

Pubblicato/aggiornato: 12 Marzo 2018

Sono passati centoventicinque anni ma il primo serial killer della storia non ha ancora un nome. Nell'arco dei decenni le teorie sull'identità dell'assassino che nell'autunno del 1888 seminò morte e paura nell'East End di Londra si sono sprecate. Un mistero destinato a durare nel tempo, quello di Jack lo squartatore, che ancora oggi affascina studiosi, registi cinematografici, scrittori ma soprattutto tantissimi turisti che non rinunciano a una visita guidata nelle strade della capitale londinese dove vennero commessi gli omicidi di cinque prostitute.

Fermata della metropolitana di Aldgate East, quartiere di Whitechapel, il tour alla scoperta di Jack the ripper parte da lì. Un tuffo nel passato che dura quasi due ore e si sviluppa nelle strade di quello che era il quartiere più malfamato di Londra e finisce nella City, cuore pulsante dell'economia britannica. E' notte, la temperatura è vicina allo zero, ma il freddo di gennaio non ferma i tanti turisti pronti ad essere catapultati in un'epoca ricca di contraddizioni come quella vittoriana.

Cosetta Zanobetti è la guida turistica del gruppo di italiani e vive a Londra da trentasei anni, ogni sabato conduce i turisti alla scoperta di una parte di Londra che non c'è più, in parte distrutta dai bombardamenti dei tedeschi e in parte cambiata dalla globalizzazione. Una città illuminata dai lampioni a gas (dove c'erano) spesso avvolta dalla nebbia prodotta dal fumo generato dalla combustione del carbone. Quarantamila senza tetto, il sessanta per cento dei bambini moriva prima di compiere cinque anni, in città operavano ben ottantamila prostitute (ventimila solo nell'East End) e l'alcol era l'unica via di fuga dalla miseria quotidiana: fu questo il contesto in cui crebbe la furia omicida di Jack lo squartatore.

“Gli omicidi riconducibili senza ombra di dubbio a Jack lo squartatore furono cinque e si svolsero in appena tre mesi – racconta Cosetta Zanobetti - , quello di Jack the ripper fu il primo caso seguito con molta attenzione da parte della stampa. Ai giornali e alla polizia arrivarono migliaia di lettere, ma nonostante gli indizi veri o presunti, come il ritrovamento di un grembiule di pelle nella scena di un crimine risultato poi del tutto estraneo all'omicidio, Scotland Yard non riuscì mai ad acciuffare il responsabile di questi delitti efferati. La serie di omicidi, iniziata il 31 agosto 1888, cessò di colpo, ma furono cinque le donne uccise. Ognuna aveva più di quarant'anni, per vivere vendeva il proprio corpo nelle strade malfamate dell'East End e si ubriacava di gin, unico super alcolico non tassato che non a caso veniva chiamato mothers ruin (rovina madri). A ciascuna toccò una fine orribile, morirono tra atroci sofferenze dopo essere state sventrate sgozzate e mutilate.”

La visita guidata attraverso vie strette e deserte rischiarate dalla luce tenue dei lampioni e dalle strade invase dall'odore del curry della Banglatown, che pullula di insegne kitsch dei negozi indiani e pakistani, scivola veloce. I racconti dei ritrovamenti dei corpi di Mary Ann Nichols, Annie Chapman, Elizabeth Stride, Catherine Eddowes e di Mary Jane Kelly, nascondono storie di miseria e degrado. Il tour di Jack lo squartatore si conclude nella City, dove l'8 novembre del 1888 in una camera da letto di una misera casa di Miller's Court, l'assassinio seriale commise l'ultimo delitto, il più orribile di tutti. Ma chi fu l'assassino che per tre mesi terrorizzo Londra rendendo vani gli sforzi della polizia? Secondo i criminologi dell'epoca, si trattò di un uomo di mezza età, misogino, che odiava le donne a tal punto da devastare i loro corpi. Parrucchieri, chirurghi, commercianti, pittori e persino un rampollo della famiglia reale, sino arrivare alla possibilità che Jack lo squartatore fosse una donna: le ipotesi sulla sua vera identità si sono sprecate infittendo la coltre di mistero che circonda questa vicenda.

Forse è per questo, che, nonostante Londra sia completamente cambiata e oltre un secolo sia passato, migliaia di turisti seguono ancora le tracce di Jack lo squartatore.

Ivan Murgana

  • Scritto da Ivan Murgana,
    24 Gennaio 2013