Storia e mistero si fondono nella piccola cittadina di Glastonbury. In questo luogo incantato ed antico si concentrano importanti testimonianze di fatti realmente accaduti e leggende conosciute in tutto il mondo: Giuseppe D'Arimatea e il Sacro Graal, Re Artù e l'Isola di Avalon, l'antica Abbazia e le linee di energia che attraverserebbero questo posto davvero insolito e magico.
{index}Dove si trova Glanstonbury?
Questa antica cittadina si trova a poco più di 200 Km da Londra, in direzione Ovest: siamo nel Somerset (Inghilterra), a circa 50 Km a sud di Bristol.
Come andare da Londra a Glastonbury
Glastonbury non ha una stazione ferroviaria ed il viaggio con i mezzi pubblici è necessariamente lungo: il viaggio da Londra richiede almeno 3h e mezzo. L'itinerario tipico e con meno cambi è in treno dalla stazione di London Paddington a quella di Bristol Temple Meads (1h 40' ca), per poi proseguire in pulman da Temple Meads a Glastonbury. Il treno da Londra a Bristol passa anche da Bath, altra cittadina che meriterebbe di essere aggiunta all'itinerario se si hanno almeno due giorni a disposizione. Un'alternativa è il pullman: i collegamenti in autobus da Londra per Glastonbury richiedono mediamente quattro ore di tempo e sono garantiti da National Express, con partenza da Victoria Coach Station.
Glastonbury è inclusa nel bellissimo Tour King Arthur's Realm, in programma il venerdì con partenza e ritorno a Londra in giornata. Oltre a Glastonbury, il tour include la visita a Stonehenge e ad Avebury, formando un itinerario davvero interessante per tutti gli appassionati di storia e mistero. Per informazioni vedi:
Perchè visitare Glastonbury
La storia della città è antichissima e ancora oggi Glastonbury rimane uno dei luoghi più misteriosi del Regno Unito, e forse del mondo intero. Solo visitandola ci si può rendere conto di quanto sia percepibile l'atmosfera di magia e mistero, e di quanto siano evidenti gli indizi che ricollegano non solo al mito di re Artù ma anche ad altre storie e leggende che proprio a Glastonbury sono ambientate.
Glastonbury Tor
Se si viaggia in auto da Londra, e dopo essere passati da Stonehenge (dipende dall'itinerario), la prima cosa che si scorge già in lontananza di Glastonbury è la curiosa figura della Glastonbury Tor, che in celtico significa collina conica. Sulla sommità di qesta collina sorge la St. Michael's Tower, ciò che rimane dell'antica chiesa distrutta una prima volta da un terremoto nel 1275. Ricostruita dall'abate Adam di Sodbury, la chiesa di San Michele rimase in cima al Glastonbury Tor fino al 1539, quando fu demolita con la dissoluzione dei monasteri voluta da Enrico VIII. Solo la torre, imponente e suggestiva, rimane dell'antico edificio.
La Glastonbury Tor è l'epicentro di molte leggende. In passato il nome della collina era Ynys yr Afalon, che significa Isola di Avalon, e per molti coincide con la Avalon di Re Artù. La tomba di Re Artù e della Regina Ginevra si trova tra l'altro giù in pianura, in ciò che resta dell'antica abbazia. Il libro The Templar Code for Dummies di Christopher L. Hodapp afferma invece che la Glastonbury Tor sia uno dei possibili luoghi dove si trova il Sacro Graal. Ma i misteri non terminano qua: Glastonbury Tor rimane esattamente sulla Michael Ley Line, la linea di energia che nel Regno Unito passa anche da Avebury, mentre dalle profondità della collina scorrono due sorgenti, ovviamente miracolose: la Chalice Well, che è la sorgente rossa, e quella bianca (Red Spring e White Spring). La visita a Glastonbury può iniziare proprio con la salita a piedi della collina, lungo gli stessi itinerari percorsi dall'uomo già in epoca preistorica.
Giuseppe D'Arimatea e il Sacro Graal
Secondo la leggenda, Giuseppe d'Arimatea visitò Glastonbury insieme a Gesù quando questi era ancora un fanciullo, e a Glastombury lo stesso Giuseppe d'Arimatea fece ritorno dopo la morte di Cristo fondando la prima chiesa cristiana sull'isola britannica, chiesa dove era custodito il Graal. La leggenda vuole che Giuseppe, arrivato a Glastonbury, piantò a terra il suo bastone che fiorì miracolosamente nel Biancospino di Glastonbury ("Spina Santa"). Questo ibrido cresce ancora oggi solo nella zona intorno a Glastonbury e fiorisce due volte l'anno, in primavera e nel periodo di Natale. E' la storia a raccontare di come la Spina Santa sia stata mèta di imponenti pellegrinaggi in tutto il medioevo.
White Spring: la sorgente bianca
Per poter accedere alla sorgente bianca, che un tempo scorreva all'aperto, è necessario entrare nel tempio dedicato a Brigid, dea celtica del fuoco. Da questo punto in poi appare evidente il mix tra simbologia cristiana e pagana, e ci si trova immersi in una straordinaria atmosfera in ambienti antichi. Il buio del tempio è rotto solo dalla tenua luce delle candele che appena illumina le immagini di alcune divinità poste nelle piccole cappelle, riflettendosi nelle vasche in cui scorre l'acqua della sorgente, mentre con i canti e i mantra che spesso vi vengono intonati, la situazione a volte si può fare davvero suggestiva: guarda il video esclusivo più avanti in questa pagina. L'apertura del tempio, gestita da volontari, avviene solitamente nei giorni del fine settimana o in presenza di particolari ricorrenze:, per questo è bene informarsi prima di partire.
Il nome White Spring è dovuto al calcio di cui la sorgente è ricca, e che lascia una scia di bianco lungo il suo passaggio.
Chalice Well
L'altra sorgente che sgorga dalla Glastonbury Tor è la Red Spring che, a differenza della White Spring, si trova all'aperto, nell'incantevole giardino di Chalice Well: guarda la galleria fotografica più avanti! L'ingresso ai giardini di Chalice Well è a pagamento, ma per una modica spesa si acquistano istanti di incanto. Molti approfittano per raccogliere l'acqua curativa che scaturisce dalla bocca di una fontana fatta a piccolo leone, entra in una piccola piscina dove è possibile bagnarsi, quindi scende lungo una piccola cascata per poi perdersi nel bellissimo giardino. Il posto è quieto, silenzioso, e gli inviti alla meditazione sono ricorrenti. Il luogo è antico e dalla notte dei tempi è consacrato al divino e alla natura, un posto che sa di sacro, ma di una sacralità ben diversa da quella a cui siamo abituati. L'acqua della sorgente rossa scorre sempre a 2°C ed è gelida anche in estate: se qualcuno fa il bagno, incurante del freddo, probabilmente è un inglese, ma bagnarsi o bere è possibile a tutti ed è un rito a cui di solito nessuno si sottrae. Se la White Spring è ricca di calcio, l'acqua della sorgente rossa è ricca di ferro tanto da tingere di rosso tutto il suo percorso, e l'acqua è pure leggermente radioattiva. Incantati dalla magia del posto si lascia Chalice Well e la zona delle sorgenti, sempre più consapevoli che il luogo possa nascondere chissà quali altri segreti, e ci si incammina per il centro della cittadina di Glastonbury per visitare ciò che resta della millenaria abbazia.
Glastonbury Abbey e la tomba di Re Artù
L'Abbazia di Glastonbury risale almeno al 7 ° secolo, ma la leggenda vuole che fosse stata fondata ben prima, nel I sec., da Giuseppe d'Arimatea. Del ricco e potente monastero resta ben poco in quanto l'abbazia venne soppressa e distrutta per responsabilità del solito Enrico VIII intorno al 1530. L'ultimo abate, che resistette alla sua spogliazione, venne impiccato e squartato come un traditore. L'area occupata dalla struttura è molto vasta e le rovine sono ancora visitabili. Girando tra le mura rimaste in piedi ci si imbatte nel punto dove si dice fu sepolto Re Artù. Nel 1191, venne scoperto a 5 mt di profondità un enorme tronco di quercia scavato a custodire due scheletri. Sulla croce di piombo posta sopra il tronco si leggeva l'iscrizione 'Hic jacet sepultus Arthurus rex inclitus in insula Avalonia', 'Qui giace sepolto il famoso re Artù sull' Isola di Avalon'. Gli stessi monaci dell'abbazia hanno sempre riconosciuto Glastonbury come la mitica Avalon, ma per gli storici e studiosi si tratta semplicemente di un falso ordito per ripopolare l'Abbazia che, in quel momento storico, stava conoscendo un momento di declino.
La visita a Glastonbury continua per le strade della cittadina, un ambiente dove talvolta è difficile stabilire cosa sia storia e cosa leggenda: certo è che una strana atmosfera aleggia nell'aria, e tutto appare un po' strano. Anche alcune delle persone che si incontrano in giro. In questo contesto suggestivo non potevano mancare fate e folletti a popolare le vetrine dei coloratissimi negozietti del piccolo centro storico insieme a pietre, minerali e cristalli, simboli magici e una vasta quantità di piccolo artigianato ed articoli esoterici.
Si ringraziano gli amici Salvatore La Giusa e Tullio per la collaborazione.
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